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Primo Piano

Mostra “Vita e morte nell’età del bronzo”

Soprintendenza per i Beni Archeologici di Padova, in collaborazione con l’Università di Padova
MOSTRA “VITA E MORTE NELL’ETA’ DEL BRONZO. IL RACCONTO DELLE SEPOLTURE DI OLMO DI NOGARA”

Museo Archeologico Nazionale di Fratta Polesine
Barchesse di Villa Badoer, Via Tasso, 1 – Fratta Polesine (RO)
16 ottobre 2010 – 20 febbraio 2011
(orario: tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00)

Tel 0425-668523; email: sba-ven.museofratta@beniculturali.it

I risultati dello studio osteologico integrato dalle informazioni archeologiche delle sepolture dalla necropoli di Olmo di Nogara (VR) saranno oggetto di una mostra organizzata dalla Soprintendenza dei Beni Archeologici per il Veneto con la collaborazione del Dipartimento di Archeologia dell’Università di Padova presso villa Badoer a Fratta Polesine, sede che ospita il museo Archeologico Nazionale.

Il sito di Olmo di Nogara, situato nella pianura veronese lungo le sponde del fiume Tartaro, a pochi chilometri da Legnago (VR), è stato scavato negli anni ’80 e ’90 dalla Soprintendenza archeologica del Veneto sotto la direzione di Luciano Salzani. Gli scavi hanno messo in luce una vastissima necropoli, caratterizzata da biritualismo, di ben 456 tombe ad inumazione e di 61 ad incinerazione databili tra l’età del Bronzo media e recente (XV – XIII sec.a.C.).

Si tratta di una delle necropoli più importanti risalenti all’età del Bronzo di tutta la protostoria italiana, per aver restituito dalle sepolture maschili una delle più spettacolari collezioni di spade in bronzo perfettamente preservate ad oggi ritrovate in Europa, oltre a numerosi corredi provenienti dalle tombe femminili, rappresentati da spilloni, fibule in bronzo e perle d’ambra. Tuttavia l’aspetto che forse più di altri rende unica la necropoli di Olmo di Nogara è l’eccellente stato di conservazione e la completezza anatomica dei resti scheletrici degli inumati rinvenuti. Si tratta di un evento molto raro nella pratica archeologica, che ha permesso di intraprendere uno studio paleobiologico sistematico su tutto il materiale scheletrico permettendo così di ricostruire lo stato di salute e l’attività occupazionale, ma soprattutto di riconoscere una fra le più antiche testimonianze di conflitto armato documentate per il nostro paese.

In esposizione saranno visibili alcune sepolture originali, oltre a numerosi materiali archeologici ritrovati nelle tombe e a una rassegna dei resti osteologici più significativi per narrare la storia di una popolazione che viveva e moriva nel Veneto nella lontana età del Bronzo.

La Mostra è stata prorogata fino al 20 FEBBRAIO 2011.

Fonte: Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto
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