Via Bostel, loc. Castelletto - 36010 Rotzo (VI)
Sito Web http://www.archeidos.it/bosteldirotzo
Presentazione
Posta a 850 m di altitudine, su un pianoro naturalmente difeso sul lato occidentale e in una posizione ottimale in termini di controllo potenziale del territorio circostante, l'area archeologica del Bostel di Rotzo conserva i resti di un abitato di altura dell'età del Ferro e la ricostruzione di una delle case seminterrate ivi rinvenute. (fotografie tratte dal sito "www.archeidos.it")
Storia della ricerca e degli studi
I primi scavi nell'area del Bostel risalgono all'ultimo quarto del XVIII secolo, quando l'abate Dal Pozzo rinvenne nei terreni di sua proprietà "seicento casette sotterranee". Le ricerche proseguirono nel corso del XIX ad opera di studiosi quali Lioy, De Stefani, Nalli e Paolo Orsi. Nel 1912 e poi nel 1969 nuove campagne di scavo vennero condotte dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto. Dal 1993 l'area è oggetto di ricerche e di scavi da parte dell'Università di Padova.
Contesto geografico e urbanistico
Il pianoro del Bostel si colloca al margine occidentale dell’altipiano dei Sette Comuni, ad una quota di circa 850 m slm. Il pianoro è naturalmente delineato dai ripidi pendii che scendono, circa 500 m più in basso, a sud verso il torrente Assa e a ovest verso il fiume Astico, secondo per grandezza nella provincia di Vicenza.
Cronologia
V-II sec. a.C.
Abitato protostorico (Bostel di Rotzo)
L’abitato protostorico sorgeva a 850 m di quota su un pianoro naturalmente difeso e in una posizione ottimale per il controllo del territorio circostante. Per questo motivo esso dovette rivestire una funzione molto importante nella seconda età del Ferro, visto che l’economia dell’epoca era basata soprattutto sul flusso delle risorse pastorali e minerario/metallurgiche tra la zona Prealpina e la pianura. Proprio a questa funzione di controllo rimanderebbe, secondo lo studioso Gianbattista Pellegrini, il toponimo “Bostel” che significherebbe “parte dove stava un castello, rovine d'un castello”. Escludendo una frequentazione sporadica dell’area fra XII e X sec. a.C. della quale non rimangono tracce visibili, l’abitato venne costruito verso la fine del V sec. a.C e perdurò sino al II sec. a.C. quando venne distrutto da un incendio. Si stima che l'abitato si componesse di 600 case seminterrate, distribuite su almeno tre terrazzi principali articolati da strade e partizioni interne che indiziano una planimetria complessa del villaggio. Le case erano di tipo alpino: uno scasso nel deposito sterile alloggiava il perimetro inferiore dell'abitazione, realizzato con grossi blocchi di pietra locale sovrapposti in corsi non regolari a secco; per la parte superiore dell'edificio si ipotizza una costruzione a sacco, con struttura portante in legno e riempimento di terra e pietrisco. Poco si sa dell'alzato, ma il rinvenimento di alcune lastre di pietra sul pavimento dell'abitazione, organizzate secondo uno schema regolare, fa ipotizzare che esse fungessero da base per travature verticali che sostenevano un tetto a spiovente. Lo spazio interno della casa, cui si accedeva tramite un corridoio seminterrato, era a pianta quadrata con pavimento in terra battuta o in assito ed era adibito a magazzino, angolo cottura e stalla per il bestiame. Di questo abitato sono visibili oggi alcuni resti delle capanne e la ricostruzione sperimentale di una di queste, fulcro espositivo del più ampio Archeopercorso del Bostel.
Accesso
Tipo di Accesso: Negli orari di apertura Su prenotazione; Visitabilità: Esterno e Interno; Biglietto: No;
Accesso per le Scuole Su prenotazione
OrarioQuandoSpecifiche
EstivoTutti i giorni29 giugno – 13 settembre
Estivo/InvernaleDomenica1 marzo – 1 novembre


Tempo suggerito per la visita (in minuti): 100
Servizi per l'utenza
Punti di sosta
Baito in legno utilizzato anche come area pic-nic
Bar o Ristoro
Baito in legno con bar ristoro
Servizi didattici
Pannellistica
Visite guidate
Visite guidate realizzate dalla società "Archeidos", tel. 0424 691100 / 0444 594317, www.archeidos.it
Attività didattiche
Attività didattiche realizzate dalla società "Archeidos", tel. 0424 691100 / 0444 594317, www.archeidos.it
Laboratorio didattico
Laboratori didattici realizzati dalla società "Archeidos", tel. 0424 691100 / 0444 594317, www.archeidos.it
Biblioteca/Centro di Documentazione
Bibliografia di riferimento
Lioy P., Rotzo, avanzi di costruzioni e tombe scoperti nella contrada Bostel, in Notizie degli Scavi, 1881, pp. 154-158.
Leonardi G., Ruta Serafini A., L'abitato protostorico di Rotzo, in Preistoria Alpina, 17, 1981, pp. 7-75.
Ruta Serafini A., Gli abitati di altura tra l’Adige e il Brenta, in Il Veneto nell'antichità. Preistoria e Protostoria, II, a cura di Aspes A., Verona 1984, pp. 771-772.
Bonetto J., Veneto (Archeologia delle Regioni d'Italia), Roma 2009, pp. 471-472.