Strada dell’Acquedotto Romano 56 (località Lobia) - 36100 Vicenza (VI)
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Presentazione
L’area archeologica conserva i resti dell’acquedotto romano di Vicenza che portava l’acqua dalle risorgive della pianura settentrionale (Motta di Costabissara) al municipium di Vicenza. Se ne conservano oggi cinque arcate e alcuni piloni, visibili per un tratto di circa 180 metri.Storia della ricerca e degli studi
I resti dell’acquedotto sono rimasti sempre in luce e sono stati oggetto di ricerche e studi a partire dal XVIII secolo. Il manufatto è stato restaurato alla fine degli anni Ottanta.
Contesto geografico e urbanistico
Vicenza sorge nella pianura centro-occidentale del Veneto ad una quota media di circa 40 m s.l.m. ed è cinta a sud dai colli Berici e ad ovest-nordovest dalle propaggini sudorientali dei monti Lessini. I resti oggi visitabili dell’acquedotto vicentino si collocano nella pianura a nord di Vicenza in prossimità del torrente Orolo.
Cronologia
I sec. d.C. |
Accesso
Visitabilità: Esterno;
Biglietto: No;
Accesso per le Scuole
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Tempo suggerito per la visita (in minuti): 20 |
Servizi per l'utenza
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Servizi didattici
Pannellistica |
Bibliografia di riferimento
Marchini G.P., Vicenza romana: storia, topografia, monumenti, Verona 1979, pp. 140-144. |
Rigoni M., Vicenza, in Il Veneto nell’età romana, II, a cura di Cavalieri Manasse G., Verona 1987, pp. 122-123. |
I luoghi della cultura , Roma 2006, pp. 386. |
Bonetto J., Veneto (Archeologia delle Regioni d'Italia), Roma 2009, pp. 468-469. |