Atrio del Palazzo Nell’atrio del primo piano del Palazzo è collocato un ampio lacerto di mosaico geometrico bianco e nero (fine del I - prima metà del II sec. d.C.) proveniente da un ambiente riscaldato della casa romana venuta alla luce nel 1951-52 durante gli scavi per la costruzione del Municipio. Sulla destra, appesa alla parete di fondo, si trova l’iscrizione di L. Saufeius, della tribù Claudia, proveniente dalla località Fiès di Valle di Cadore, che ricorda il dono di una schola (sede di riunioni) e di un solarium (terrazza); la lapide è datata al I sec. d.C. |
Sala 1 La sala offre una panoramica esaustiva e variegata delle testimonianze archeologiche rinvenute presso il santuario di Làgole, tra le quali spiccano le circa sessanta attestazioni epigrafiche in lingua venetica (superate per numero dal solo Museo Nazionale Atestino di Este). Il percorso ha inizio con la prima vetrina sulla destra e procede con un percorso non sempre lineare, ma comunque ben indicato dai numeri che contraddistinguono ciascun espositore.
Nella vetrina 1 sono esposti numerosi manici e vasche di simpula (mestolini) in bronzo (IV-III sec. a.C.), del tipo utilizzato per attingere le acque salutifere che scaturivano presso il santuario, recanti in molti casi dediche all’antica divinità veneta Trumusiate/Tribusiate Sainate; manici e vasche risultano staccati intenzionalmente per adempiere al dono rituale. Due pannelli illustrano la funzione di questi oggetti votivi.
L’esposizione prosegue con le tre teche disposte lungo la parete di destra (2, 3 e 4), nelle quali è contenuta una serie di lamine votive in bronzo, caratterizzate in prevalenza dalla raffigurazione di cavalli al centro e da iscrizioni dedicatorie lungo il bordo. Da segnalare è la grande lamina integra custodita nella teca 2, con raffigurazione di un cavallo e dedica a Trumusiate (V sec. a.C.), che è stata prescelta come simbolo del museo stesso. Anche queste teche sono accompagnate da un pannello illustrativo.
Segue la bacheca 5, contenente manici e coppette di simpula analoghi a quelli della vetrina 1, ma risalenti ad età romana. Alcuni recano iscrizioni a Trumusiate in caratteri latini (in alto), altri ad Apollo (al centro e in basso). La vicina teca 6 espone vasellame integro e frammentario in bronzo di epoca preromana e romana, tra cui si distingue un frammento di grande bacile con raffigurazione di un cavallo, forse alato, e dedica iscritta a Trumusiate. Accanto si trova un pannello sulle iscrizioni di Làgole.
Al centro della sala si dispongono cinque vetrine allineate (7-11), nelle quali sono esposte le decine di statuette votive in bronzo rinvenute nel santuario. L’esposizione è corredata da alcuni pannelli dedicati alla stipe votiva di Làgole e ai bronzetti stessi. Le teche 7, 8 e 9 contengono in prevalenza rappresentazioni di guerrieri in assalto e a riposo (IV-III sec. a.C.), alcuni con spiccate caratteristiche celtiche, anche se non mancano quelle di offerenti. Particolarmente nota è la statuetta di guerriero con elmo custodita nella teca 7, che reca una dedica votiva a Trumusiate lungo un fianco. Le teche 10 e 11 espongono invece varie raffigurazioni di divinità romane (Apollo, Giove, Mercurio, Ercole ecc.), che denotano palesemente l’acquisizione di soluzioni stilistiche di tradizione ellenistico-romana; la loro datazione è compresa tra il II-I sec. a.C. e la tarda età imperiale. Un braccio piegato a gomito costituisce l’unico esempio di ex voto anatomico rinvenuto a Làgole.
Nella teca 12 sono esposte poi diverse monete datate in prevalenza tra il I sec. a.C. e il IV sec. d.C., anche se non mancano alcuni esemplari di epoca medievale. Conclude la visita della sala la teca 13, che contiene accessori di abbigliamento maschile e femminile (per larga parte fibule) donati all’interno del santuario; unico per il prezioso materiale impiegato è il diadema di cui si conservano alcune foglioline in lamina d’oro. |
Sala 2 La sala è suddivisa in due settori mediante l’allineamento di vetrine al centro dell’ambiente. Il primo settore è visitabile in senso orario.
Con la teca 14 prosegue l’esposizione dei materiali dal santuario di Làgole; al suo interno sono contenute offerte votive di vario genere, quali anelli, frammenti di lamine, ganci di sospensione, elementi decorativi per mobilio, finimenti, elementi ornamentali di vasellame in bronzo e numerosi tintinnabula (campanellini).
Le tre vetrine successive, allineate al centro della sala, contengono materiali riferibili perlopiù a tipologie e a rituali di tradizione celtica. Nelle vetrine 15 e 16 si trovano numerosi elementi di armi deposte presso il santuario di Làgole (elmi, scudi, spade, lance e pugnali); in particolare, i frammenti di elmi richiamano direttamente la tipologia del celebre e coevo elmo celtico di Vallesella (Domegge) (IV-III sec. a.C.), conservato quasi integro all’interno della teca 18, nel secondo settore della sala. Un pannello sulla parete di destra illustra caratteristiche e cronologia delle numerose armi celtiche rinvenute a Làgole, senza comunque tralasciare l’importanza storica di un nucleo ristretto di testimonianze di epoca imperiale e tardoantica.
Interessanti sono anche i materiali contenuti nelle vetrine 17 e 19: nella prima sono esposti strumenti di ferro e di bronzo utilizzati per la cottura degli animali sacrificati (alari a testa di bovide, serie di spiedi), nella seconda una campionatura delle ossa e delle corna degli animali stessi nonché vari attrezzi e strumenti in ferro (asce, incudini, ganci, coltelli per la lavorazione del legno e/o per la macellazione). Nella vicina vetrina 20 sono presenti materiali ceramici anche di età romana.
Nel secondo settore della sala, accanto all’elmo di Vallesella, la 21 è l’ultima teca contenente reperti dal santuario di Làgole: al suo interno si trova una situla di bronzo recante una dedica votiva a Trumusiate sul manico.
Le tre vetrine lungo la parete di fondo contengono diverso materiale preromano e romano proveniente dal nucleo insediativo di Valle di Cadore: tra i manufatti esposti si distinguono la serie di brocchette e anforette (I sec. a.C.-I sec. d.C.), integre e in molti casi iscritte, all’interno della vetrina 23, e gli strumenti in ferro da carpenteria nella vetrina 24.
Altro materiale da Valle di Cadore è contenuto nei restanti due espositori lungo la parete di sinistra. La vetrina 25 contiene diversi materiali metallici (situle e simpula), di epoca preromana e romana, provenienti da un ipotetico santuario ubicato in località Rusecco, che poteva presentare alcune analogie con quello di Làgole sia per i materiali rinvenuti sia per la prossimità ad un corso d’acqua. La vetrina 26 accoglie invece reperti di vario genere riferibili ad abitazioni romane di Valle di Cadore (frammenti di vasellame ceramico, vetri e intonaci dipinti), nonché alcuni corredi di età longobarda da Domegge. |
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