Viale degli Alpini, angolo con Via Alfieri - 36050 Sovizzo (VI)
Presentazione
Il sito archeologico di Sovizzo è un complesso cultuale e funerario dell’età del Rame costituito da tre tumuli ordinati di pietre (grande, medio e piccolo), precedute da un corridoio absidato, bipartito, anch’esso in frammenti di pietre e ciottoli. I tre tumuli sono stati indagati e hanno restituito singole sepolture senza oggetti di corredo: una di un bambino di 2 o 3 anni, le altre due di individui più grandi, ma anch'essi giovani. Il complesso si chiude con una stesura non ordinata di pietre e ciottoli, dove vi sono altre tracce di sepolture in tumulo.
Storia della ricerca e degli studi
Il rinvenimento dell’area archeologica di San Daniele risale agli anni Novanta, nel contesto della realizzazione di un piano di edilizia privata da parte del Comune di Sovizzo. L’indagine preliminare (1990-1991) venne condotta inizialmente sull’intero areale da edificare (95000 mq). In seguito ai rinvenimenti dei primi elementi strutturali del sito le indagini continuarono in maniera discontinua tra il 1991 e il 1994.
Contesto geografico e urbanistico
Sovizzo si trova a 10 km a ovest di Vicenza, sulle ultime propaggini sud-orientali dei monti Lessini.
Cronologia
Fine IV – inizi III millennio a.C. (3300 – 2900 a.C.)
Complesso cultuale e funerario preistorico (Sovizzo)
Il sito archeologico di Sovizzo è un complesso sacrale-funerario di tipo megalitico costituito da alcune sepolture individuate da accumuli ordinati di pietre e alle quali si accede attraverso un corridoio, anch’esso di pietre e ciottoli. Il periodo di riferimento per tale impianto è l’età del Rame, compresa fra il 3000 e il 2300 a.C. L'introduzione all'impianto megalitico è rappresentata dalle tre grosse pietre calcaree che possiamo vedere guardando l’area dal suo lato ovest. La lastra maggiore è orientata nord-sud, mentre le altre due sono orientate est-ovest e sono appena sbozzate. In prossimità delle tre pietre-stele ha origine e si sviluppa verso est il corridoio absidato di 22,5 metri (in pianta: A), costituito da tre allineamenti paralleli di pietre calcaree di forma irregolare e di ciottoli fluviali. Ogni corsia misura circa 60 cm di larghezza. Si ritiene che questo corridoio avesse funzione rituale, ma l’assenza di ulteriori dati, in particolare di chiare evidenze riconducibili ad un piano di calpestio all’interno del doppio corridoio, rende problematica ogni proposta circa le modalità dell’effettivo uso a fini cultuali della struttura. Il corridoio si conclude presso il grande tumulo (in pianta: B, meglio visibile dal lato nord dell’area), un agglomerato sub-ellissoidale di pietre di circa 6 x 5,5 m, conservato in elevato fino ad una altezza di 0,9 m. Il corpo centrale, costituito da pietre calcaree e ciottoli medio-piccoli inglobati in matrice argillosa bruna, risulta collassato verso l’interno. A sud-est del grande tumulo si trova il piccolo tumulo (in pianta: C), in pietre e ciottoli, di forma ellissoidale di circa 3 x 2 m, conservato per una altezza massima di 0,55 m. All’interno del tumulo è stata documentata una fossa di sepoltura di forma rettangolare di circa 1,2 x 0,8 m che conteneva resti osteologici in connessione anatomica pertinenti ad un individuo molto giovane. A poca distanza dal piccolo tumulo è stata rinvenuta una buca a sezione sub-circolare e fondo piano di piccole dimensioni interpretata come alloggiamento temporaneo di un segnacolo ligneo forse connesso con aspetti del rituale funerario. A est del grande tumulo è ubicato il medio tumulo (in pianta: D, meglio visibile dal lato sud dell’area), in grandi blocchi calcarei e ciottoli fluviali, di circa 5 x 4,5 m, conservato per un’altezza massima di 0,5 m e di forma pressoché circolare. All'interno del medio tumulo lo scavo ha messo in luce una fossa di forma rettangolare che conteneva la sepoltura di un bambino di 2-3 anni. Come per il piccolo tumulo, a poca distanza dal medio tumulo è stata rinvenuta una buca di piccole dimensioni, nuovamente interpretata come alloggiamento temporaneo di un segnacolo connesso con aspetti del rituale funerario. Il complesso megalitico si chiude con una stesura di pietre e ciottoli di dimensioni diversificate e comunque prevalentemente medio-piccole. In tale area sono stati rinvenuti frammenti ceramici, strumenti litici e scarti di lavorazione della selce, riconducibili sia a corredi tombali sconvolti dell'età del Rame sia ad una frequentazione dell'area già in età tardo-Neolitica da parte di un gruppo umano portatore degli ultimi aspetti della cultura dei Vasi a Bocca Quadrata.
Accesso
Visitabilità: Esterno; Biglietto: No;
Accesso per le Scuole


Tempo suggerito per la visita (in minuti): 60
Servizi per l'utenza
Servizi didattici
Pannellistica
Supporti informativi multilingue: Inglese
Bibliografia di riferimento
Veneto e Friuli-Venezia Giulia (Guide Archeologiche Preistoria e Protostoria in Italia) , a cura di Aspes A., Fasani L., Forlì 1996, pp. 142-149.
Bianchin Citton E., Il complesso funerario-cultuale di tipo megalitico dell'età del rame di Sovizzo - Località San Daniele, in Quaderni di Archeologia del Veneto, XIV, 1998, pp. 163-164.
L'area funeraria e cultuale dell'età del Rame di Sovizzo nel contesto archeologico dell'Italia Settentrionale , a cura di E. Bianchin Citton , Vicenza 2004.
I luoghi della cultura , Roma 2006, pp. 387.
Bonetto J., Veneto (Archeologia delle Regioni d'Italia), Roma 2009, pp. 472-474.