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Scheda

Domus e aree produttivo-artigianali romane presso Piazza Ferdinando di Savoia – Peschiera del Garda

Piazza Ferdinando di Savoia, accanto alla chiesa – 37019 Peschiera del Garda (VR)
Presentazione


L’area archeologica di Peschiera del Garda conserva i resti di un abitato romano sorto verso la fine del I sec. a.C. su resti di un più antico centro del III-II sec. a.C.; l’insediamento a natura "emporica" fu ristrutturato nel II sec. e visse fino al IV sec. d.C. Si ritiene che il sito corrisponda all’antico vicus romano di Arilica, noto da quattro iscrizioni del collegium nautarum Arilicensium, l’associazione dei battellieri di Peschiera che gestiva il traffico navale nella parte meridionale del lago.

Storia della ricerca e degli studi

Gli scavi furono condotti tra il 1974 e il 1981 dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto, in occasione di lavori edilizi nell’area. Nel 1999 sono stati condotti nuovi sondaggi in occasione di nuovi lavori edilizi.

Contesto geografico e urbanistico

Peschiera del Garda si colloca sulle sponde meridionali del lago di Garda, all’imboccatura del Mincio, in una posizione estremamente idonea a controllare e a sviluppare quei commerci che sin dalla remota antichità si svolgevano tra l’area centrale della pianura padana e le vallate alpine, utilizzando l’agevole percorso fluvio-lacustre costituito da Po, Mincio e bacino del Garda. L’area dell’abitato è caratterizzata in antico da fenomeni di esondazione e ristagno idrico.

Cronologia

I – II sec. d.C.

Descrizione

L’area archeologica di Peschiera del Garda conserva i resti di un abitato romano sorto probabilmente verso la fine del I sec. a.C. nel punto in cui l’importante strada romana Verona-Brescia-Milano valicava il corso del Mincio a ridosso delle sponde del lago; l’insediamento fu ristrutturato nel II sec. e visse fino al IV sec. d.C.; i materiali rinvenuti suggeriscono una ridotta continuità di frequentazione fino al V sec. inoltrato.
Come emerso dagli scavi, il complesso si componeva di tre (o quattro) unità edilizie con funzioni abitative e forse produttivo-artigianali. Di questo complesso individuato in fase di scavo, l’area archeologica di Peschiera del Garda conserva oggi la parte meridionale delle aree residenziale e artigianale.
L’area a funzione residenziale (ambienti A-P) ha un orientamento nord-sud e sembra compresa tra due vani-passaggio, al di sotto dei quali corre un drenaggio per l’acqua. In origine il lato settentrionale del quartiere si apriva su un tratto di strada a superficie in ghiaia (già interpretata come corte acciottolata) tramite uno spazio ad “L” suddiviso da un tramezzo in due parti, taberna e corridoio di accesso: questi ambienti non sono compresi all’interno dell’area valorizzata. La residenza si sviluppa lungo un ambulacro (in pianta: A) su cui si aprono un vano pavimentato in cementizio (ora non visibile), un cortile lastricato in pietra (in pianta: C, ben visibile dal lato settentrionale dell’area archeologica) e altre due piccole stanze (in pianta: D, E), una delle quali, la D, era decorata a mosaico geometrico policromo. A ovest di questa sequenza di ambienti si colloca l’altra parte della residenza, la cui organizzazione si rivela meno chiara dal momento che sono scomparse tutte le soglie e le pavimentazioni originarie. Qui si allineano gli ambienti A, B, G, N, quest’ultimo comunicante con G e interpretato come una bottega con retrobottega, ed infine F, accessibile da E, dove sono oggi chiaramente visibili i resti di una vasca in lastre di calcare.
L’area prossima a piazza Ferdinando di Savoia mostra una disposizione più caotica, con ambienti caratterizzati da dimensioni estremamente ridotte che hanno suggerito un utilizzo abitativo e propongono piuttosto una funzione utilitaria, con fini produttivo-artigianali.
Infine, lungo il limite orientale dello scavo (visibile dal lato di piazza Ferdinando di Savoia), sono stati rinvenuti i resti di un’altra abitazione, delimitata ad ovest da un muro. Di questa abitazione rimangono gli avanzi di tre locali, uno dei quali (in pianta: O) pavimentato con cementizio dipinto in rosso vivo.
Gli scavi degli ultimi anni Novanta hanno anche ben documentato la traccia della strada sistemata alla fine del I sec. a.C. e rimasta in uso almeno fino al IV sec. d.C. quando, probabilmente nei pressi della piazza Ferdinando di Savoia, venne collocato un miliare di Gioviano (datato al 363-364 d.C.) trovato durante le ricerche.


Accesso

Visitabilità: Esterno

Biglietto: No

Accesso per le Scuole

Orari

Tempo suggerito per la visita (in minuti): 40

Servizi didattici

Pannellistica

Supporti informativi multilingue: Inglese
Pannellistica fissa


Bibliografia di riferimento

Mangani E., Rebecchi F., Strazzulla M.J. , Emilia, Venezie (Guide Archeologiche Laterza), Bari 1981, pp. 182.
Franzoni L., Il territorio veronese, in Il Veneto nell’età romana, II, a cura di Cavalieri Manasse G., Verona 1987, pp. 81.
Cavalieri Manasse G., Testimonianze archeologiche lungo la sponda orientale, in Ville romane sul lago di Garda, a cura di Roffia E., Brescia 1997, pp. 119-121.
Bruno B., Cavalieri Manasse G., Peschiera del Garda: scavi recenti nel vicus di Arilica, in Quaderni di Archeologia del Veneto, XVI, 2000, pp. 78-83.
I luoghi della cultura , Roma 2006, pp. 385.


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