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Itinerari tematici

Per soddisfare la curiosità intellettuale di ciascuno, ecco una ricca scelta di itinerari a tema, incentrati su specifici aspetti del Veneto antico: le civiltà che qui sono succedute nel tempo, i loro usi e costumi, la loro religione, la cultura artistica, il loro modo di abitare, di seppellire i morti e di divertirsi. con proposte diversificate per Veneto occidentale, centrale o orientale.

Sulle tracce degli Egizi
Grazie ai pregevoli reperti egizi di provenienza antiquaria custoditi in alcuni musei del Veneto, è possibile effettuare nella nostra regione un ideale viaggio alla scoperta della cultura e della produzione artistica dell’antico Egitto. Il percorso inizia al Museo agli Eremitani di Padova, che conserva alcuni reperti di area tebana e menfita provenienti da collezioni private come quella di Gian Battista Belzoni; ci si sposta quindi alla Pinacoteca dell’Accademia dei Concordi di Rovigo, la cui sezione archeologica comprende una notevole serie di antichità egizie di origine collezionistica.
La preistoria nel Veneto – I
Le prime evidenze di popolamento rinvenute nella nostra regione si datano al Paleolitico Inferiore (fra 500.000 e 300.000 anni fa) e Medio (120.000-40.000 anni fa), quando l’uomo iniziò ad insediarsi in imboccature di grotte e ripari sotto roccia, localizzati prevalentemente sui Monti Lessini e sui Monti Berici. Il percorso, strutturato in ordine cronologico, prende avvio da queste primissime fasi con la visita della Grotta di Fumane, che conserva i resti di una frequentazione reiterata di gruppi umani fra 100.000 e 32.000 anni fa. Ci si sposta quindi al Museo di Storia Naturale di Verona, che ospita una ricca documentazione di reperti preistorici scoperti nel territorio veronese tra la metà dell’Ottocento e la seconda metà del Novecento. La terza tappa del viaggio alla scoperta del Veneto preistorico conduce allo straordinario complesso cultuale e funerario di Sovizzo, che testimonia lo sviluppo nell’età del Rame (Eneolitico, 3300-2300 a.C.) di una cultura funeraria documentata, nelle regioni limitrofe alla nostra, dai primi grandi sepolcreti emiliani e lombardi. Il percorso si conclude al Museo Civico di Vicenza, nella cui sezione preistorica è possibile prendere visione di un’ampia esposizione di materiali del vicentino dal Paleolitico fino a tutta l’età del Bronzo.
La preistoria nel Veneto – II
Il percorso (come il precedente "La preistoria nel Veneto – I") propone un viaggio alla scoperta delle testimonianze delle prime popolazioni che abitarono il Veneto fino all’avvento dei Romani. La prima tappa conduce a visitare presso l’area archeologica del Bostel di Rotzo i resti di un abitato di altura dell’età del Ferro e la ricostruzione di una delle case seminterrate qui rinvenute. Si prosegue con la tappa a Roana, dove si conservano delle straordinarie incisioni rupestri (raffiguranti prevalentemente figure antropomorfe, zoomorfe, teomorfe e di simboli solari), le più antiche delle quali datate al I millennio a.C. Il percorso si conclude con la visita della sezione preistorica e protostorica del Museo Civico di Bassano del Grappa, che raccoglie le testimonianze scoperte nel territorio bassanese grazie a raccolte di superficie e a indagini sistematiche (materiali di Liedolo-colle San Lorenzo, San Giorgio di Angarano).
Gli abitati nel Veneto pre e protostorico – I
Dove abitavano le popolazioni del Veneto prima dell’arrivo dei Romani? Il percorso conduce a visitare, nei siti dove realmente risiedevano le genti nell’età del Bronzo e del Ferro e nei musei che ne custodiscono i reperti, ciò che si è conservato fino ad oggi dei più antichi nuclei abitati della nostra regione. Partendo dal villaggio di Rotzo (abitato tra il V e il II secolo a.C.), dove è possibile visitare la ricostruzione sperimentale di una delle capanne, ci si sposta poi al Museo Archeologico dell’Alto Vicentino di Santorso, che conserva le suppellettili domestiche rinvenute negli scavi di Rotzo (vasellame, pesi da telaio, utensili, ecc.) e le ricostruzioni degli stessi ambienti delle capanne. L’ultima tappa porta il visitatore a scoprire altri villaggi dell’area vicentina dell’età del Ferro, come quello di Trissino, costituito da una serie di casette a schiera seminterrate utilizzate come case-laboratorio per la lavorazione dei metalli, i cui reperti sono esposti al Museo Civico di Montecchio Maggiore.
Gli abitati nel Veneto pre e protostorico – II
Il percorso, ideale prosecuzione de "Gli abitati nel Veneto pre e protostorico – I", guida alla scoperta di tutti i particolari della vita domestica delle genti che abitavano il Veneto nell’età del Bronzo e del Ferro: esso illustra com’erano fatte le case e i villaggi, quali oggetti arredavano le abitazioni, quali utensili venivano utilizzati per le mansioni quotidiane, ecc. Le quattro tappe presentano quattro esempi di abitati pre- e protostorici ben conosciuti del Veneto centro-orientale: quello che sorgeva a Mel (VI-V sec. a.C.), documentato dai reperti esposti al Museo Civico del territorio zumellese, quello sorto già nel X sec. a.C. nel sito dell’odierna Oderzo, l’importante centro venetico antenato dell’attuale Treviso e infine, sul campo, le evidenze relative al villaggio arginato “Le Motte di Sotto” a San Martino di Lupari, risalente all’età del Bronzo medio.
Necropoli preromane – I
Le consuetudini funerarie e gli onori resi ai defunti costituiscono un aspetto di fondamentale importanza nella cultura di ogni popolo. Attraverso lo studio delle necropoli possiamo dunque venire a conoscenza di una parte di grande valore nella concezione dell’esistenza propria di ciascuna civiltà antica, oltre che ammirare pezzi straordinari di arte e artigianato conservatisi integri fino ad oggi proprio per la loro collocazione all’interno delle tombe. Il percorso, legato ed eventualmente da integrare con gli itinerari "Necropoli preromane" II, III, e IV, propone la visione dei reperti e dei siti di alcune delle maggiori necropoli del Veneto preromano: quelle situate nel territorio di Montagnana tra Bronzo Antico ed età del Ferro, quelle relative al centro veneto di Este (con gli eccezionali esemplari dell’arte delle Situle), quelle non meno ricche di preziosi corredi della fase veneta di Padova e infine lo straordinario complesso sacrale-funerario dell’età del Rame recentemente scoperto a Sovizzo.
Necropoli preromane – II
Il percorso, idealmente legato ed eventualmente da integrare con gli itinerari "Necropoli preromane" I, III e IV, conduce a visitare i reperti delle più importanti necropoli del Veneto preromano, attraverso i quali è possibile accostarsi alla cultura funeraria e alla straordinaria produzione artistica dei popoli che abitavano in antico la nostra regione. In un tragitto strutturato in ordine cronologico, si parte dal nuovo Museo Nazionale di Fratta Polesine, dove sono esposti notevoli corredi tombali provenienti da quattro importanti necropoli del Bronzo finale, quella di Desmontà-Veronella, di Gazzo Veronese, di Garda e di Frattesina; quindi, al Museo Nazionale di Adria, si ammirano i materiali funerari di VI e V sec. a.C. provenienti dalle necropoli di Adria (Cà Cima, Canal Bianco); infine si giunge alla cultura funeraria dei Veneti antichi, con gli straordinari corredi delle necropoli urbane patavine custoditi al Museo Civico agli Eremitani di Padova.
Necropoli preromane – III
Il percorso conduce, in un ideale viaggio nel tempo dal Paleolitico fino all’età del Ferro, alla scoperta delle usanze funerarie praticate nel corso dei secoli dalle popolazioni che abitavano in antico il comparto centro-settentrionale della nostra regione. La prima tappa, al Museo Civico di Belluno, presenta ai visitatori una delle più antiche sepolture del Veneto, la Tomba del Cacciatore rinvenuta nel Riparo Valbruna in Val Cismon-Val Rosna, risalente alla fase epigravettiana del Paleolitico Superiore (ca. 12.000 anni fa); nella stessa sede si possono visionare anche alcuni ricchi corredi funerari protostorici rinvenuti in varie località del Bellunese (Ponte nelle Alpi, Alpago, Longarone). Con la seconda e terza tappa, a Mel, si visitano il sito e i notevoli reperti del sepolcreto relativo al centro veneto che sorgeva qui nel V-IV sec. a.C. Il percorso si conclude al Museo Civico di Montebelluna, che conserva i materiali delle necropoli del villaggio protostorico di Montebelluna, importante centro veneto posizionato strategicamente all’imboccatura della Valle del Piave. Si segnala, come possibile estensione del percorso, il museo Civico “Vittorino Cazzetta” di Selva di Cadore (attualmente in riallestimento), nel quale è esposta la sepoltura mesolitica, splendidamente conservata, dell’Uomo di Mondeval, completa dei resti del defunto e del suo corredo.
Necropoli preromane – IV
L’area basso-veronese si presenta particolarmente ricca di rinvenimenti di sepolture di epoca preromana ed offre pertanto la straordinaria opportunità di avvicinarsi alle consuetudini funerarie delle popolazioni qui stanziate prima dell’arrivo dei Romani. Il percorso, idealmente legato ed eventualmente da integrare con gli itinerari "Necropoli preromane" I, II e III, guida attraverso la campagna veronese in alcune sedi museali di recente allestimento, dove si possono osservare in efficaci sistemazioni i materiali e i resti delle necropoli di tutta l’area della sinistra Adige (Desmontà, Baldaria), della pianura legnaghese (Olmo, Scalvinetto, Castello, Franzine Nuove, Crosare, Colombara, Lovara, ecc.) e del territorio di Povegliano e dintorni (loc. Gambaloni, Crocetta, Madonna dell’Uva Secca), che coprono un ampio arco cronologico dall’Eneolitico all’età del Ferro.
La civiltà dei Veneti antichi – I
Prima dell’arrivo dei Romani nel Veneto, e precisamente a partire dall’età del Ferro (IX sec. a.C.), la nostra regione fu protagonista dello sviluppo di un’altra importante civiltà: quella venetica. Ne conosciamo, seppure lacunosamente, i centri urbani (Padova, Este, Treviso, Vicenza, Altino, Oderzo), le grandi e ricche necropoli (Este, Montebelluna, Mel) e i luoghi di culto (ad esempio quello di Lagole di Calalzo). Il percorso e il seguente "La civiltà dei Veneti antichi – II" propongono la visita delle principali sedi del mondo venetico con i materiali che meglio ne illustrano l’arte, la cultura, la società, la religione. Si parte dal Museo Archeologico Nazionale di Este, che custodisce le testimonianze relative all’abitato, alle necropoli, alla produzione artistica (Arte delle Situle) e ai santuari di uno dei maggiori centri venetici. Ci si sposta quindi a Padova, nel cui Museo agli Eremitani sono esposti i materiali delle necropoli e dei luoghi di culto venetici del territorio padovano, con pezzi di eccezionale interesse quali vasellame, stele (le famose stele patavine) e bronzetti.
La civiltà del Veneti antichi – II
Il percorso, come il precedente "La civiltà dei Veneti antichi – I", guida a visitare i musei e i siti nei quali si trovano le maggiori testimonianze relative alla civiltà che si sviluppò nella nostra regione dall’età del Ferro fino all’arrivo dei Romani: la civiltà venetica. L’itinerario, incentrato nel settore centro-settentrionale del Veneto, prende avvio dalla visita del Museo Civico di Montebelluna, dove sono esposti i corredi delle necropoli del centro veneto (Posmon e S. Maria in Colle), ricchi di oggetti di pregio che testimoniano l’alto livello raggiunto dall’artigianato dell’epoca. La seconda e terza tappa conducono presso un altro importante centro veneto, situato nell’alta valle del Piave presso l’odierna Mel: qui si conservano i resti dell’abitato e soprattutto della grande necropoli di tombe a tumulo, i cui corredi, conservati al Museo Civico del territorio zumellese, rivestono particolare interesse sia dal punto di vista storico-artistico sia perché rispecchiano alcuni aspetti della società e della vita del tempo. L’ultima tappa è situata del cuore del Cadore, al Museo Civico di Pieve di Cadore, dove si possono ammirare gli importanti e cospicui ritrovamenti del santuario veneto di Lagole di Calalzo.
La religione nel Veneto protostorico – I
Il percorso guida alla scoperta della cultura dei Veneti antichi attraverso la conoscenza di uno degli aspetti più importanti della loro vita: la sfera religiosa. Attraverso la visione degli oggetti consacrati nei maggiori santuari della regione (quello di piazzetta S. Giacomo a Vicenza, di S. Pietro Montagnon a Montegrotto e le varie aree sacre di Este) possiamo conoscere quali erano le divinità venerate, le pratiche cultuali adottate, la tipologia dei fedeli che frequentavano i luoghi di culto e ricostruire così un aspetto fondamentale della civiltà che si sviluppò nella nostra regione ancor prima dell’avvento di Roma.
La religione nel Veneto protostorico – II
Ideale prosecuzione de "La religione nel Veneto protostorico – I", il percorso conduce a conoscere alcuni meno noti ma importanti luoghi di culto del Veneto preromano. Il santuario che sorgeva ad Altino in località Fornace era un centro di culto “multiculturale”, frequentato da Veneti, Greci ed Etruschi il cui passaggio è testimoniato dagli splendidi bronzetti votivi oggi conservati al Museo Archeologico Nazionale. Al Museo Civico di Pieve di Cadore si possono invece ammirare gli ex-voto rinvenuti a Lagole di Calalzo, sede sin dal VI sec. a.C. del culto della divinità locale Trumusiate/Tribusiate Sainate, identificata poi con Apollo, incentrato attorno alle acque mineralizzate che qui sgorgano in numerose polle. Al Museo di Auronzo di Cadore, infine, sono esposti i materiali del santuario di Monte Calvario, un’area sacra con funzioni di centro di scrittura frequentata per sei secoli (I sec. a.C.-V sec. d.C.) sia dalle popolazioni locali sia da devoti occasionali, come militari, artigiani e mercanti.
I Greci nel Veneto antico – I
Il percorso (insieme al seguente "I Greci nel Veneto antico – II") conduce alla visita dei materiali greci presenti nei musei del Veneto e, attraverso questi, alla scoperta della produzione artistica, della società e della cultura degli antichi Greci. I reperti visibili nei musei del percorso provengono sia da collezioni antiquarie sia da rinvenimenti nel territorio (come i vasi greci dei corredi delle tombe di Adria), e testimoniano i rapporti intercorsi tra la nostra regione e la Grecia da epoca antica fino ad età recente (con la Repubblica di Venezia). Partendo dal Museo Nazionale di Adria, ci si accosta alla straordinaria produzione vascolare greca rappresentata da ceramiche attiche a figure nere e rosse prodotte tra VI e IV sec. a.C., rinvenute nelle eccezionali tombe aristocratiche del centro preromano. La seconda tappa, al Museo Archeologico Nazionale di Venezia, offre invece l’opportunità di ammirare eccezionali esempi di scultura greca di età classica ed ellenistica provenienti dalle collezioni di Giovanni Grimani e di Federico Contarini.
I Greci nel Veneto antico – II
Il percorso (come il precedente "I Greci nel Veneto antico – I") propone un itinerario alla ricerca delle testimonianze della cultura e dell’arte greca nei musei del Veneto. La prima tappa, al Museo Maffeiano di Verona, prevede la visione di iscrizioni, rilievi votivi e stele funerarie greche di età classica ed ellenistica (di origine collezionistica), attraverso le quali si ricavano interessanti indizi sulla società, la religione e la produzione artistica dell’epoca. Al Museo Civico di Bassano del Grappa, seconda tappa del percorso, si possono quindi ammirare splendidi esemplari di produzione ceramica corinzia, attica e magnogreca (messapica, daunia, apula, di Gnathia) provenienti dalla collezione di Virgilio Chini, oltre ad una notevole raccolta numismatica. La terza e quarta tappa completano la panoramica dell’arte ellenica con la ceramica greca (corinzia, attica a figure nere, attica a figure rosse, greco-orientale e laconica) della collezione Casuccio, esposta al Museo agli Eremitani, e con i gessi della Gipsoteca del Museo del Liviano, che riproducono le più note sculture greche di età classica ed ellenistica.
Il mondo degli Etruschi
Il percorso propone un viaggio attraverso le testimonianze della civiltà etrusca conservate nei musei del Veneto. Sebbene si tratti prevalentemente di materiale di provenienza antiquaria e collezionistica, e quindi privo, nella maggior parte dei casi, di notizie relative alla provenienza e al contesto di ritrovamento, la visione dei pezzi, tutti di alta qualità, consente di conoscere l’alto livello e le caratteristiche della produzione artistica e artigianale degli Etruschi. Nella prima tappa, al Museo Maffeiano di Verona, è possibile ammirare particolari manufatti quali le urne cinerarie, provenienti da scavi condotti soprattutto in Italia Centrale e raccolte dal veronese Jacopo Verità alla metà del ‘700. Il Museo agli Eremitani di Padova, invece, espone i ricchi corredi rinvenuti nella necropoli della Banditaccia (presso Cerveteri) e vasellame di varia foggia, donato dalla contessa Giacinta Emo Capodilista Ruspoli. Il percorso si conclude al Museo Archeologico Nazionale di Adria, che conserva straordinari pezzi di importazione etrusca (vasellame in bucchero e in ceramica comune, prodotti metallici, iscrizioni) giunti in città per le vie commerciali attive a partire dal VI sec. a.C.
Teatri e anfiteatri nel Veneto romano – I
Gli edifici per spettacoli di età romana costituiscono ancor oggi le evidenze tra le più monumentali e suggestive di ciò che attualmente è rimasto dell’architettura dell’epoca. In Veneto si trovano alcuni esempi straordinariamente conservati delle diverse tipologie di edifici da spettacolo romani: il teatro, dalla caratteristica forma semicircolare, destinato alla messa in scena di tragedie, commedie e mimi, e l’anfiteatro, di forma ellittica, sede degli spettacoli gladiatorii. Il percorso (eventualmente da integrare con "Teatri e anfiteatri nel Veneto romano – II") conduce alla scoperta di teatri e anfiteatri del Veneto occidentale, partendo dagli eccezionali esempi di Verona, che, grazie alla loro ottimale conservazione, possono essere perfettamente visitati in ogni loro componente. Ci si sposta quindi a Vicenza per conoscere, passeggiando nel quartiere di Berga e al Museo Civico, l’originale storia del teatro dell’antica Vicetia, sul quale, dopo la fine dell’età romana, vennero eretti nel corso dei secoli numerosi edifici che tuttavia conservano ancora esternamente il caratteristico andamento curvilineo dell’edificio romano.
Teatri e anfiteatri nel Veneto romano – II
Il percorso (ideale prosecuzione di "Teatri e anfiteatri nel Veneto romano – I") conduce alla scoperta di alcuni esempi meno noti ma non meno suggestivi dell’architettura teatrale romana del Veneto. Sebbene non ben conservato quanto l’Arena veronese, l’anfiteatro dell’antica Patavium è tuttora chiaramente riconoscibile, all’interno di una piacevole area sistemata a giardino, dal suo muro ellittico mediano in blocchetti di calcare dei colli Berici. La seconda tappa conduce a Montegrotto, importante centro cultuale e termale in età preromana e romana, dove si conservano i resti di un piccolo teatro dalla struttura molto particolare, connotata dalla presenza alla sommità delle gradinate di un tempietto o palco d’onore per gli ospiti e dalla sofisticata articolazione del palcoscenico.
La casa romana nel Veneto – I. Veneto occidentale
Grazie ai numerosi rinvenimenti effettuati nelle aree di abitato delle città romane del Veneto, si possono oggi osservare da vicino nella nostra regione diversi esempi di case di epoca romana, e così comprenderne con chiarezza l’organizzazione degli spazi, la struttura, la decorazione delle stanze e tutto ciò che riguarda la vita domestica del tempo. Il percorso, connesso a "La casa romana nel Veneto – II", parte dalla visita delle domus del comparto occidentale del Veneto, con i casi di Verona (che offre un esempio di casa situata in pieno centro città ed un esempio, invece, di villa suburbana) e Vicenza (dove si trova l’unico esempio superstite in tutta l’Italia settentrionale di ambiente sotterraneo – un corridoio coperto – che faceva parte di una ricca casa urbana di Vicetia), per concludersi con la visione al Museo Civico di Vicenza di alcuni notevoli pavimenti a mosaico che decoravano gli ambienti di rappresentanza delle case.
La casa romana nel Veneto – II. Veneto orientale
Il percorso, connesso a "La casa romana nel Veneto – I", si snoda tra i più notevoli esempi di case romane portati alla luce nel Veneto orientale, e consente di osservare da vicino struttura, organizzazione degli spazi, decorazione delle domus e tutti i particolari della vita domestica degli antichi Romani. L’itinerario alterna la visita dei resti archeologici delle splendide case di Altinum, Opitergium e Concordia con la visione di ciò che in origine si trovava all’interno delle case (mosaici, suppellettili, decorazioni, strumenti di uso quotidiano), oggi custodito nei Musei di Oderzo e Portogruaro.
La cultura artistica romana in Veneto – I
Il percorso, come i successivi "La cultura artistica romana in Veneto" II e III, conduce a visitare nei maggiori musei del Veneto i più notevoli esempi della produzione artistica romana, nel campo della scultura, della produzione pittorica e musiva, dell’artigianato artistico. La prima tappa, al Museo agli Eremitani di Padova, offre la possibilità di ammirare ritratti, statue di divinità, rilievi votivi e funerari provenienti da Padova e dal suo territorio; ci si sposta quindi a Vicenza, al cui Museo Civico sono esposti statue e mosaici rinvenuti nel vicentino e i materiali della preziosa collezione di Girolamo di Velo provenienti dagli scavi delle Terme di Caracalla a Roma. Con l’ultima tappa, al Museo Archeologico di Verona, si completa la panoramica dei reperti musivi e scultorei (con eccezionali pezzi anche in bronzo) del Veneto romano con i pezzi rinvenuti nell’area veronese.
La cultura artistica romana in Veneto – II
Il viaggio attraverso le più notevoli testimonianze artistiche di epoca romana presenti in Veneto, di cui sono proposti tre diversi itinerari in tre diversi comparti della regione (cfr. percorsi "La cultura artistica romana in Veneto" I e III), trova eccellenti esempi nell’area della laguna di Venezia. La prima tappa del percorso, al Museo Archeologico Nazionale di Venezia, offre l’occasione di ammirare una straordinaria raccolta di ritratti, rilievi decorativi e funerari ed anche una collezione glittica tra le più fornite. Ci si sposta quindi a Murano, al cui Museo del vetro sono conservati eccezionali esemplari di manufatti vitrei romani prodotti tra il I sec. a.C. e il V sec. d.C. Da ultimo, è prevista la visita del Museo Provinciale di Torcello, che espone, oltre a statue e monumenti funerari romani, anche materiali di artigianato artistico in terracotta quali antefisse fittili, lastre fittili decorate e terrecotte votive.
La cultura artistica romana in Veneto – III
Il terzo percorso alla scoperta della cultura artistica romana in Veneto (cfr. percorsi "La cultura artistica romana in Veneto" I e II) si svolge nel comparto orientale della regione, dove è possibile ammirare sul campo e in due prestigiose sedi museali eccellenti esempi della produzione scultorea e musiva dell’epoca. Il sito e il Museo Nazionale di Altino offrono rispettivamente la visione degli splendidi mosaici che decoravano le domus della città e di alcuni esempi di altissimo livello di scultura funeraria appartenente alle necropoli di Altinum. Ci si sposta quindi al Museo Nazionale Concordiese di Portogruaro, dove sono esposti numerosi notevoli esemplari di statue, mosaici, frammenti architettonici, urne cinerarie, bronzi, lucerne, vetri rinvenuti a Concordia Sagittaria.
Necropoli romane
Il percorso guida alla scoperta del mondo funerario presso i Romani. Grazie ai numerosi rinvenimenti di tombe e necropoli effettuati nella nostra regione, è possibile accostarsi alla concezione della morte propria di quest’epoca, osservando le diverse tipologie di monumenti sepolcrali (sarcofagi, urne, stele, piccoli edifici di varia foggia), la varietà dei corredi, le molteplici usanze e ricavandone un vero e proprio spaccato della società del tempo. Partendo da Padova, dove si possono visionare sia i materiali funerari esposti al Museo agli Eremitani sia, dal vivo, un recinto funerario recentemente musealizzato presso Palazzo Maldura, ci si sposta poi ai Musei Nazionali di Altino e Portogruaro, che conservano esempi straordinari di monumenti funerari delle necropoli di Altinum e di Concordia (tra cui, nell’ultima tappa, i reperti provenienti dal “sepolcreto dei militi” di stanza nella città tra IV e V sec. d.C.).
La centuriazione nel Veneto
Il percorso guida alla scoperta delle tracce della conquista romana tuttora visibili nelle campagne del Veneto. Come in larga parte dei territori da essa conquistati, infatti, Roma operò anche nella pianura veneta una suddivisione agraria (centuriazione) funzionale ad una ottimale organizzazione e sfruttamento agricolo del territorio, valida al punto da essere in diversi casi utilizzata fino ai nostri giorni. La suddivisione canonica (di volta in volta adattata alle particolarità dei terreni in cui veniva praticata) prevedeva una partizione in quadrati di 20 x 20 acuts (710 x 710 m), limitati da strade e fossati ed assegnati ai vari coloni. Il percorso prevede la visita di due aree centuriate tra le meglio conosciute e ancora oggi visibili della regione, entrambe pertinenti al territorio patavino, l’una a nord-est (zona di S. Giorgio delle Pertiche, Camposampiero, Borgoricco, S. Maria di Sala) e l’altra a sud del centro urbano (Granze, Villadose). A fianco della visione diretta delle suddivisioni territoriali romane tuttora conservatesi nel paesaggio agrario moderno, è possibile apprenderne approfonditamente significato e modalità di realizzazione nelle sedi museali recentemente allestite in più punti delle stesse campagne centuriate.
Lungo la Via Annia: ponti e strade
Il percorso segue il tracciato dell’antica via Annia, realizzata da un ignoto console romano (forse C. T. Annio Lusco, forse T. Annio Rufo) in anni ancor oggi incerti (153 a.C.? 131 a.C.? 128 a.C.?) a regolarizzare un’originaria pista stesa tra la media pianura e la costa nord-orientale del Veneto già utilizzata dall’età del Bronzo Finale e nell’età del Ferro. La strada, partendo da Adria o forse da Bologna, toccava i principali centri urbani della regione – Padova, Altino, Concordia – mettendoli in comunicazione tra loro e con la vicina città di Aquileia. Ripercorrendo il tragitto della via si può seguire un cammino vivo da millenni, tra le campagne venete e nelle sale recentemente allestite nei Musei delle città attraversate dalla strada.