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Scheda

Acquedotto romano – Vicenza

Strada dell’Acquedotto Romano 56 (località Lobia) – 36100 Vicenza (VI)
Presentazione


L’area archeologica conserva i resti dell’acquedotto romano di Vicenza che portava l’acqua dalle risorgive della pianura settentrionale (Motta di Costabissara) al municipium di Vicenza. Se ne conservano oggi cinque arcate e alcuni piloni, visibili per un tratto di circa 180 metri.

Storia della ricerca e degli studi

I resti dell’acquedotto sono rimasti sempre in luce e sono stati oggetto di ricerche e studi a partire dal XVIII secolo. Il manufatto è stato restaurato alla fine degli anni Ottanta.

Contesto geografico e urbanistico

Vicenza sorge nella pianura centro-occidentale del Veneto ad una quota media di circa 40 m s.l.m. ed è cinta a sud dai colli Berici e ad ovest-nordovest dalle propaggini sudorientali dei monti Lessini. I resti oggi visitabili dell’acquedotto vicentino si collocano nella pianura a nord di Vicenza in prossimità del torrente Orolo.

Cronologia

I sec. d.C.

Descrizione

L’area archeologica conserva alcuni resti dell’acquedotto romano di Vicenza. Si ritiene che l’acquedotto iniziasse nella zona delle risorgive a nord di Vicenza, in corrispondenza di Motta di Costabissara. Esso si sviluppa in direzione sud fino ad entrare in Vicenza. In particolare, nella località Lobia sono visibili 5 arcate e una ventina di pilastri, per un tratto complessivo di 180 metri.
L’acquedotto ha una struttura in opera cementizia con paramento in blocchetti di calcare locale che si conserva, in parte, solo alla base di alcuni piloni. Le arcate, a sesto leggermente ribassato, hanno una larghezza costante di 3,3 metri. I pilastri avevano altezza crescente da monte (Motta di Costabissara) verso valle (Vicenza). Essi sono a sezione rettangolare o cruciforme: ogni otto plinti a sezione rettangolare se ne trova uno cruciforme, che aumentava la stabilità generale dell’opera. Purtroppo, lo stato di conservazione non fornisce molte indicazioni circa la conduttura che correva al di sopra delle arcate e nella quale scorreva l’acqua. Alcuni studiosi ritengono fosse una canaletta in cotto a sezione rettangolare larga 75 cm e alta 60 cm.
La datazione del manufatto, effettuata in base alla tecnica di costruzione, lo riconduce al I sec. d.C.


Accesso

Visitabilità: Esterno

Biglietto: No

Accesso per le Scuole

Orari

Tempo suggerito per la visita (in minuti): 20

Servizi didattici

Pannellistica


Bibliografia di riferimento

Marchini G.P., Vicenza romana: storia, topografia, monumenti, Verona 1979, pp. 140-144.
Rigoni M., Vicenza, in Il Veneto nell’età romana, II, a cura di Cavalieri Manasse G., Verona 1987, pp. 122-123.
I luoghi della cultura , Roma 2006, pp. 386.
Bonetto J., Veneto (Archeologia delle Regioni d’Italia), Roma 2009, pp. 468-469.


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